Comincia a maturare il tempo per poter parlare di negoziato in modo costruttivo❓
Dopo l’aggravarsi dei numerosi conflitti nel mondo e grazie all’intervento del 9 marzo 2024 di Papa Francesco in merito alla guerra in Ucraina che afferma ”Serve il coraggio di negoziare“, si prospetta un dibattito sul negoziato che dal 24 febbraio 2022 non si era ancora svolto con la dovuta accuratezza.
Su questo argomento non faccio riferimento ad un sospetto propagandista “putiniano” che quando dice negoziato intende la resa, bensì ad uno studioso americano tra i massimi esponenti degli ultimi decenni, Roger Fisher (1922-2012), professore statunitense che ha insegnato negoziato alla Harvard Law School e ex direttore dello Harvard Negotiation Project.
Specializzato in negoziazione e gestione dei conflitti, ha combattuto nella seconda guerra mondiale come aviatore, è stato a Parigi per il Piano Marshall e in seguito a Washington dove ha collaborato con i ministeri americani della Giustizia e della Difesa
Le Basi del Negoziato
Tra i vari aspetti dell’arte del negoziato di Fisher, due sono essenziali:
- 1- Metti a fuoco gli INTERESSI dietro le POSIZIONI
- 2- Distingui le PERSONE dal PROBLEMA
Sul primo punto
La chiave che usa Fisher è quella di intercettare gli interessi che stanno dietro alle posizioni divergenti. Una volta identificati, è possibile elaborare percorsi per trovare soluzioni, uscendo dal vicolo cieco delle posizioni inconciliabili.
Il mio conflittologo preferito cioè il sociologo norvegese Johan Galtung in “Affrontare il conflitto- trascendere e trasformare” afferma:
“Un conflitto si può trascendere, andando oltre gli obiettivi delle parti contrapposte, favorendo la formazione di obiettivi superiori, inizialmente impensabili, che non escludono nessuna delle parti in gioco.”
Si parte dal presupposto che ogni parte sviluppa determinate POSIZIONI, pensando di riuscire cosí a soddisfare i propri INTERESSI.
Le posizioni di ciascuno tendono poi a cristallizzarsi e non si vogliono cambiare, spesso solo per partito preso, per orgoglio o per non darla vinta all’avversario.
Non serve allora insistere nel voler far cambiare posizione, ma piuttosto comprendere come soddisfare in modo creativo i reali interessi in gioco.
Sul secondo punto
Non è possibile negoziare se non si esce dagli attacchi personali e ci si attiene al merito delle questioni.
La negoziazione non serve a stabilire verità storiche né ad imputare accuse nei confronti dei contendenti.
Questo non significa sminuire o cancellare le responsabilità delle azioni o avere un atteggiamento buonista, semplicemente non é compito del negoziato stabilire le responsabilità, ciò spetta ad altre procedure previste dal diritto internazionale.
Concludendo
- Alla base del conflitto ci sono posizioni contrapposte e incomprensioni che portano alla rinuncia della comunicazione e al conseguente scontro armato.
- Alla base del negoziato vi é invece la volontà del ripristino di un dialogo costruttivo volto a soddisfare con mezzi pacifici gli interessi delle parti.
So che sembra impossibile dialogare con il nemico, ma come diceva Mandela “sembra sempre impossibile, finchè non viene fatto”
nel mio articolo “il DIALOGO è il PONTE per la PACE” ho affrontato queste questioni:
•Come si fa a dialogare con chi non vuole
•3 condizioni di base per il dialogo
•Cosa NON È dialogo
•Cosa possono fare i popoli per fare dialogare i governi
Fammi sapere cosa pensi di ciò che hai letto nei commenti😉👇
✍️ Fausto Dalla Valentina
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